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Polestar 2

Interni rinnovati

Il nostro concetto di lusso non ha bisogno della pelle.

Two hands in white gloves holding a piece of leather.

Il cuoio è considerato un materiale di alta qualità fin da prima che le vacche cominciassero ad essere allevate. E per troppo tempo, questo sottoprodotto dell'industria carnica (diciamo le cose come stanno) ha occupato il primo posto tra i materiali di rivestimento più prestigiosi. È la tradizione.

Noi non crediamo nella tradizione. E di certo non amiamo le convenzioni, soprattutto nel settore automobilistico. Anzi, siamo arrivati a rompere con tutto questo. Perciò, naturalmente, il nostro approccio nei confronti dei rivestimenti di alta qualità è completamente diverso.

Abbiamo optato per una soluzione totalmente vegana. L'abbiamo resa standard. E l'abbiamo chiamata WeaveTech.

"Il nostro impegno per l'ambiente non si limita alla creazione di un'auto elettrica", spiega Thomas Ingenlath, CEO Polestar. "Abbiamo ideato gli interni della Polestar 2 per incentivare l'industria automobilistica a eliminare i rivestimenti in pelle, offrendo una soluzione alternativa."

WeaveTech è totalmente privo di derivati animali. È un materiale in moderno PVC a base d'acqua (non di solventi), resistente a sporco e umidità, ispirato alle tute da sub. È volutamente diverso dal cuoio, un'autentica reinvenzione dei materiali di alta qualità, con le proprie caratteristiche e identità, rispetto ai classici rivestimenti in similpelle. Il fatto che sia privo di derivati animali ci ha fatto guadagnare un premio PETA. Ma questo non è l'unico aspetto degno di nota di WeaveTech.

La sinergia tra scienziati e designer ha permesso di ridurre la percentuale di ftalati (vedi la barra laterale) di oltre l'1%, rispetto agli standard del settore pari al 35-45%.

Un'analisi dettagliata degli ftalati:

Gli ftalati sono una sostanza che viene aggiunta ai materiali plastici come il PVC per aumentarne la flessibilità, la durata e la longevità. Queste sostanze sono note come plastificanti. Poiché possono essere rilasciati nell'ambiente e alcune varietà possono essere nocive per la salute, quanto più si riducono, meglio è. Infatti, tutti gli ftalati nocivi sono già stati rimossi. Ecco perché l'1% di ftalati contenuto negli interni della Polestar 2 è un vero e proprio traguardo.

L'intera produzione è locale, il che consente la piena tracciabilità e trasparenza per quanto riguarda il rispetto delle norme ambientali e del lavoro. E poiché i fornitori provengono da tutto il mondo, questa produzione locale è garantita indipendentemente dal luogo di fabbricazione delle nostre auto.

La fabbricazione di questo materiale è più semplice e meno dannosa per l'ambiente rispetto al cuoio. Promuove inoltre cicli di vita più lunghi rispetto ai materiali normalmente disponibili sul mercato, il che porta anche a una diminuzione degli stessi processi di produzione.

E a proposito di produzione: la nostra ambizione, non ancora realizzata, è fabbricare tutti i tessuti interamente a partire da bottiglie in PET riciclate.

Garantisce inoltre prestazioni migliori per l'auto, poiché ha un peso di 2-4 kg inferiore rispetto a un altro materiale più tradizionale tipico degli interni (per non fare nomi). WeaveTech, un rivestimento davvero innovativo.

L'innovazione è solo una faccia della medaglia Polestar. L'altra è la cura dei dettagli. WeaveTech è sottoposto a una serie di test, rigorosi come le auto stesse: test chimici severi per garantire il rispetto delle norme ambientali per i prossimi cinque anni, invecchiamento artificiale di 6000 ore, immersione in un ambiente simile all'acqua bollente per quattro settimane e così via. Ogni ciclo di test impiega circa otto settimane, per un totale di circa sei o sette cicli.

I diversi colori vengono esaminati su piani luminosi, per garantire l'aspetto corretto in diverse condizioni.

Ogni test, ogni innovazione servono a garantire che un materiale moderno, durevole e che costituisce un precedente sia privo di residui animali e di qualità pari agli equivalenti materiali più tradizionali.

L'alta qualità ha una nuova definizione. Si chiama WeaveTech.

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